È stato finalmente varato il nuovo Codice Deontologico degli assistenti sociali, la quarta versione ad oggi, dopo l’edizione del 1998, 2000 e 2009. A circa dieci anni dunque dall’ultimo Codice si è reso necessario lavorare ad una sua revisione per adeguarlo ai tempi attuali ed ai considerevoli cambiamenti intervenuti nell’agire professionale da allora. Per far ciò è stato creato l’Osservatorio Nazionale composto da esperti e referenti dei CROAS e, a supporto, è stata individuata la commissione etica deontologia e ricorsi del CNOAS.

Mandato istituzionale, segreto professionale e riservatezza, immagine dell’Assistente Sociale, Internet e vita reale, comunicazione efficace sono stati i temi dove sono intervenute le variazioni più rilevanti.

In prima linea nell’elaborazione del documento la Presidente della Commissione etica deontologia e ricorsi Maria Rosaria De Filippis, referente del CROAS Calabria, che ha partecipato attivamente ai lavori supportata dal valido contributo dei consiglieri componenti la commissione: Nadia Laganà, Francesca Mallamaci, Diana Clericò e Pietro Romeo.

La pubblicazione, nel tragico periodo che stiamo vivendo, contribuisce a rafforzare la nostra identità professionale e ad accrescere il richiamo alla responsabilità nei confronti della società.

L’Ordine degli assistenti sociali della Calabria, a questo proposito, ringrazia tutti i colleghi che si stanno mettendo a disposizione delle autorità competenti, che continuano a lavorare nei servizi essenziali re-inventandosi e ri-organizzandosi per intervenire nelle situazioni di bisogno. Sostenere le famiglie vulnerabili, facilitare e assicurare l’accesso ai servizi e alle prestazioni, monitorare le situazioni multiproblematiche, garantire il diritto dei ragazzi in età scolastica all’istruzione, aiutare le categorie svantaggiate con progetti di aiuto mirati diventa fondamentale e prioritario. Il Codice è stato modificato in alcuni articoli ma rimane ferma, oggi, così come nella sua prima versione del 1998, la responsabilità della comunità professionale nei confronti della società che, in caso di calamità pubblica o di gravi emergenze sociali, si mette a disposizione dell’amministrazione per cui opera o dell’autorità competente contribuendo a programmi e interventi diretti al superamento dello stato di crisi

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